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Resto al Sud 2.0: tutto quello che devi sapere sulla nuova era degli incentivi

Resto al Sud 2.0 sta per arrivare. Un’opportunità concreta per chi sogna di fare impresa al Sud, soprattutto per i giovani e le donne.
Questa nuova versione, inserita nel Decreto Coesione 2024, promette di cambiare davvero le regole del gioco e di diventare un vero motore di rilancio per l’economia meridionale. Al momento sono state fissate le linee guida generali, ma il vero via libera arriverà solo con la pubblicazione del decreto attuativo. È proprio su questo che oggi sono puntati gli occhi di imprenditori, consulenti e operatori economici.

Resto al Sud 2.0 e il decreto attuativo: cosa cambia davvero

A differenza del primo Resto al Sud, questa nuova misura non si limita a incentivare solo la nascita di nuove imprese. L’obiettivo è più ambizioso: sostenere l’imprenditoria meridionale in tutte le fasi della crescita, dal lancio alla stabilizzazione, con strumenti pensati su misura per chi vuole innovare davvero.
Il decreto attuativo (atteso a breve) dettaglierà come funzionerà la misura: criteri di accesso, modalità di domanda, risorse disponibili e tutti i nuovi vantaggi. Sono previsti più livelli di aiuti: contributi a fondo perduto, finanziamenti a tasso zero, garanzie pubbliche e premi extra per i progetti più innovativi o a forte impatto sociale.

L’intento è chiaro: dare forza alle imprese meridionali in settori chiave come transizione verde, digitale, turismo, agroalimentare, valorizzando la crescita stabile e la creazione di lavoro vero sul territorio.

Quando sarà operativo il bando? E cosa conterrà il decreto attuativo

Secondo le ultime anticipazioni, il decreto attuativo di Resto al Sud 2.0 dovrebbe essere pubblicato entro l’estate 2025. Solo dopo quella data la misura diventerà realmente accessibile.
Nel nuovo decreto saranno definiti tutti i dettagli: modalità di accesso semplificate, piattaforma digitale unica gestita da Invitalia, tempi di istruttoria più veloci, criteri di valutazione trasparenti. Il processo sarà molto più rapido e pensato per aiutare soprattutto le micro e piccole imprese.
Un aspetto importante: sarà possibile cumulare gli incentivi di Resto al Sud 2.0 con altre agevolazioni regionali e nazionali, aumentando così il sostegno ai migliori progetti.

Resto al Sud 2.0, il PNRR e la politica di coesione europea

Resto al Sud 2.0 si integra perfettamente con le strategie europee e il PNRR. È pensato per ridurre il divario tra Nord e Sud con interventi mirati e sostenibili.
Nel nuovo bando si darà particolare attenzione alle imprese giovanili e femminili, alle aree interne e ai piccoli comuni, per contrastare lo spopolamento e rilanciare davvero il territorio.
Ci sarà un coinvolgimento attivo di università, incubatori e attori locali per creare un ecosistema favorevole all’innovazione e alla crescita stabile.

Perché muoversi subito: come prepararsi all’arrivo di Resto al Sud 2.0

Il momento giusto per iniziare a prepararsi è adesso. Chi si attiverà prima, definendo un progetto d’impresa solido e in linea con le nuove regole, sarà avvantaggiato quando partirà ufficialmente il bando.
È importante pensare già da ora a un business plan chiaro, individuare le spese ammissibili, stimare eventuali fonti di cofinanziamento e costruire una strategia di sviluppo realistica e sostenibile.

In questo percorso, il supporto di un consulente esperto in finanza agevolata può fare la differenza: ti aiuta a preparare una domanda competitiva, a rispettare tutte le regole e soprattutto a costruire un progetto d’impresa che guarda al medio e lungo termine.

Non aspettare l’uscita del decreto attuativo: inizia subito a lavorare sul tuo progetto e preparati a cogliere questa grande occasione per il rilancio del Sud.

 

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